L'inquinamento acustico comincia ad avere serio contrasto tanto da parte di cittadini, non sempre e non più disposti a tollerare, quanto da parte delle autorità. A Brolo si è già avuto un primo intervento da parte dell’autorità giudiziaria per obbligare alcune strutture turistiche a ridurre i decibel e gli orari ‘chiassosi’. L’intervento era stato chiesto da alcuni abitanti della zona più centrale del lungomare, tramite l’avv. Mirko Randazzo di Capo d’Orlando. Esasperati dall’eccessivo volume dei suoni provenienti da strutture ricettive e altoparlanti di ambulanti e animazioni varie, le famiglie residenti avevano avanzato proteste sempre più vibranti, come del resto gli schiamazzi. Ma sembra che la magistratura e le autorità preposte siano bene intenzionate a frenare l’irruenza dei decibel, causa di disagio e malattie anche gravi. Come dire trasformiamo i rumori molesti in 'modesti'.
A Taormina alcune famiglie residenti hanno dato mandato agli avvocati di adire le vie legali per interrompere il ciclo delle nottate insonni, a causa dell’assordante chiasso notturno nelle centralissime vie S. Domenico e Corso Umberto. Gli avvocati hanno avanzato una maxirichiesta di 500 mila euro almeno, a titolo di risarcimento per i danni patiti dai residenti ricorrenti. La maxirichiesta di risarcimento è stata formalizzata nei confronti di due noti locali pubblici, responsabili del «grave disturbo della quiete pubblica» ma pure del Comune di Taormina, ritenuto corresponsabile per non essere intervenuto a sanzionare i disturbatori e porre fine agli insopportabili schiamazzi.
A Taormina alcune famiglie residenti hanno dato mandato agli avvocati di adire le vie legali per interrompere il ciclo delle nottate insonni, a causa dell’assordante chiasso notturno nelle centralissime vie S. Domenico e Corso Umberto. Gli avvocati hanno avanzato una maxirichiesta di 500 mila euro almeno, a titolo di risarcimento per i danni patiti dai residenti ricorrenti. La maxirichiesta di risarcimento è stata formalizzata nei confronti di due noti locali pubblici, responsabili del «grave disturbo della quiete pubblica» ma pure del Comune di Taormina, ritenuto corresponsabile per non essere intervenuto a sanzionare i disturbatori e porre fine agli insopportabili schiamazzi.
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