Brolo cammina (in autostrada), Gioiosa arranca...

L’on. Giuseppe Laccoto, deputato regionale brolese, interroga il presidente della Regione per sapere se il Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) ha dato seguito agli impegni assunti nel gennaio 2005. L’on. Laccoto desidera conoscere, urgentemente, le ragioni e le responsabilità del ritardo nell’esecuzione dei lavori e cosa il Governo regionale intenda fare per la messa in sicurezza dello svincolo autostradale di Brolo. Tutti sappiamo che lo svincolo autostradale di Brolo è (da sempre) "interessato da uno stato di dissesto. E chi può dire che l’on. Laccoto faccia male?


















LACCOTO FA BENE, GIOIOSA FA MALE
Chi fa male è Gioiosa Marea che non ha ancora saputo dimostrare di avere veramente a cuore le sorti di questa città, spesso chiusa al traffico. Gioiosa Marea: aveva una posizione di privilegio nel turismo e l’ha persa; ha gravissimi problemi di viabilità e li gestisce con fatalismo. Pur rendendosi conto che lo svincolo autostradale potrebbe essere un modo per risolvere la questione SS 113, con le sue annuali frane, con una sede stradale martoriata e in pericolo incombente, lo tira in ballo periodicamente come per dire: Eh, se Gioiosa avesse il mare...".

La strada d'emergenza di Villa Ridente? Bisogna ammetterlo è la soluzione più praticabile che si sia saputa approntare fino ad oggi. Ma è sempre una misura di emergenza, molto rischiosa. Nel mondo, non vi è luogo dove, costruite le autostrade siano state abbandonate le strade preesistenti o tradizionali. Perciò, cosa dovrebbe temere Gioiosa dallo svincolo?
Gioiosa Marea è terra di gente decorosa, dignitosa ma pure resa debole dall'incertezza di chi (ad esempio) non percepisce appannaggi mensili, che non ha voce per dire quando, nelle lunghe penitenze invernali, per la chiusura della SS 113, non ha neanche i soldi per mandare i figli a scuola. Ma Gioiosa è paese di gente dignitosa, non terra di mafia e di boss (con riferimento a certi reportage). Il peggio che potrebbe accadere è giocare a ‘chi comanda’, a chi 'ce l’ha più lungo'.

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