Gioiosa Marea: in galera li panettieri

Gioiosa Marea, 21 sett.2008 - In occasione dell’ultima iniziativa intrapresa da distratte sigle di consumatori o sindacali, venivamo invitati a non comprare il pane e la pasta per un giorno. Come “tutti” gli italiani, o se preferite gioiosani, non essendo stati adeguatamente informati dell’importante iniziativa mi sono recato presso un panificio di Gioiosa Marea, gestito da una gradevole signora molto gioi…osa. Poiché tutta l’Italia scioperava, per darmi un tono chiedevo alla simpatica signora notizie sulla contestazione. Non ricordo le precise domande che le ho rivolto ma ricordo le sue risposte: “Nessuno si lamenta se la benzina costa troppo, la colpa è degli operai che costano troppo e lavorano poco”. Poi con tono di rivalsa asseriva che Lei aveva comprato a Gioiosa Marea quattro fette di pesce pagandole 27 euro. Ho risposto che il pesce così caro se lo potevano permettere solo i ‘panettieri’. Rientrato a casa in internet leggevo della programmazione del prossimo carnevale gioiosano, che bisognava che tutti si facessero un esame di coscienza, senza falsità, tanto in un modo o in un altro “na’ bruschetta forse na’ mangiamu tutti”. Così mi sono detto: E’ vero, non si vive di solo pane. Punteruolo
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Caro Punteruolo,
pure oggi a te e ai lettori dedico una ‘villanella’ popolare del ‘500 napoletano: ‘In galera li panettieri’. Con questo non intendo invocare misure restrittive per i panificatori gioiosani ma evidenziare come la cultura popolare, in varie epoche, si sia confrontata con tale questione. Il brano è stato cantato con successo dalla NCCP. mm

"In galera li panettieri mò ca s'erano arreccuti / tutti s'erano resoluti deventare cavalieri / in galera li panettieri. / In galera li panettieri mò ca s'erano ingranduti / nun vedevano li paputi ca turnavano comm''a ieri / in galera li panettieri. / In galera li panettieri se credevano già baroni / d'affamà la pupulazione nun se devano penzieri / in galera li panettieri. / Oh che spasso che bellu sfizio / quanno venne la giustizia ca diceva: "mò che ne spieri" / pave hoggi chello d'ajeri: in galera li panettieri.

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