Silenzio, paura e propaganda non fanno bene al paese

“Niente rafforza il potere quanto il silenzio”, affermava Charles De Gaulle, militare e politico francese. Un concetto oltremodo importante. A chi piace la critica? A ciascuno di noi, possibilmente, piacerebbe solo essere adulati. Chi non dice bene di noi o ci fa notare magagne ed errori ci risulta scomodo. Non parliamo del ‘potere’ che a seconda del livello di democrazia non ha mai esitato a incarcerare gli oppositori e i personaggi scomodi, a torturarli, ad isolarli (bene che vada). Questo è un discorso generale, ma certo non è ‘ideale’ che un potere (o un ente) si parli addosso, dica solo ciò che gli conviene e taccia (o neghi) il resto: non è democrazia, è propaganda. Ma lasciamola stare la democrazia. E’ un discorso troppo serio, troppo importante. Una comunità, la più scalcinata, non può ridursi alla paura, al timor panico. La prudenza è comprensibile. Se uno che ha un’azienda fa pure il sindacalista o il presidente dell’associazione indoratori e scalpellini, senza che glielo abbia ordinato il medico, oltre a mettere i fili dorati per Natale si proporrà qualche altra cosa… Uno, dieci, mille blog (siti, etc.) non sono un inconveniente; non sono che l’incombente realtà, il nuovo, il moderno, strumento di democrazia (per fortuna). Tanto più che non si fanno da soli, non si ‘scrivono’ da soli… E se anche Gioiosa si adegua al nuovo è giusto. Del resto i blog non li abbiamo inventati noi. Altri ce n’erano prima di noi ed altri (di sicuro) ne verranno in seguito. Speriamo liberi. La propaganda è già assicurata.

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