Pensieri e parole

Pensieri e parole (ad alta voce) di Raffaele Ianniello
17 sett. 2008 - Adesso basta, viene ucciso un poliziotto a Catania (Sicilia): i siciliani (ed i catanesi in particolare) siamo tutti criminali. Un ministro della pubblica (pubblica ancora per poco) struzione propone una riforma su cui si potrebbe anche discutere, bene il difetto, il marcio del cattivo funzionamento che necessita essere corretto dipende quasi solo ed esclusivamente dalla incapacità e scarsa professionalità degli insegnanti, perché in maggioranza meridionali. Un “dirigente” di una delle squadre di calcio della massima divisione, il Catania, avrebbe proferito minacce ad un allenatore di una blasonata ed internazionale squadra di calcio delle zone milanesi, apriti cielo, tutti noi meridionali, essendo dei criminali, meritiamo l’attenzione di un ministro degli interni che vestendo di verde trascura le minacce dei fucili padani che rivendicano autonomia da parte di “Roma ladrona”. Viene ucciso un UOMO che ha ” la pelle nera”, perché ha rubato dei biscotti, nella civile Milano tutto è regolare: si uccide solo per affermare libertà e giustizia .Grazie Garibaldi.
LADRI DI FARINA
Siamo arrivati? Si ruba di tutto, soldi, gioielli, carte di credito, mobili, automobili, motociclette. Una volta si rubavano anche le biciclette. Un episodio di questo tipo sarebbe stato immortalato, in periodo di neorealismo, da Vittorio De Sica. Si è sempre rubato ciò che serve, quello che il mercato richiede. L’altro ieri per effetto di una brillante operazione, i Carabinieri di Paternò hanno arrestato, cogliendoli sul fatto ladri di…farina.
NON TOCCATE LA VEZZALI
L’eccezionale Vespa aveva fra gli ospiti la campionessa di scherma e Silvio Berlusconi. Ricevendo in omaggio dalla Vezzali un fioretto, il premier non raccoglieva l’invito che la stessa gli rivolgeva: un “incontro”. Berlusconi rispondeva lapidariamente che una donna come la Tellini non doveva essere sfiorata neanche con un “fiore”, figurarsi con un fioretto. Dal Presidente, noto tomber de femmes, non ce l’aspettavamo. Raffaele Ianniello

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