Una ordinanza nazionale prescrive le norme che regolano la detenzione di cani e il cosiddetto randagismo. Amare gli animali e farlo legalmente si può, senza farli morire di fame, anzi
Gioiosa M., 5 nov 2008 - L’ordinanza del MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI ‘contingibile ed urgente’ è del 6 agosto 2008 e concerne ‘misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina'. Fa riferimento alle leggi sanitarie del 1934, al regolamento del febbraio 1954, nonché a norme più recenti: del 14 agosto 1991, n. 281, «Legge quadro in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo», norme del 2003 , recanti disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy». Insomma, una 'amalgama' di diverse esigenze: di chi li ama e chi no, di chi li usa per la caccia o per il circo equestre, di chi per compagnia o addirittura per terapia. Non dispiace sentire parlare di 'benessere degli animali'. Ma fa pure riferimento a "disposizioni per arginare il dilagare del fenomeno dell'abbandono dei cani, che alimenta il randagismo, considerati i rilevanti problemi di salute pubblica derivanti dal predetto randagismo dei cani, quali il possibile diffondersi di malattie infettive, l'incremento degli incidenti stradali, i casi diaggressione dei cani rinselvatichiti e l'incremento dello stesso randagismo". Ce n’è per tutti, per chi li ama e per chi no. Nelle foto (che potete vedere cliccando sotto o sopra) c'è l'esperienza di persone che ai randagi si sono dedicate e si dedicano con sincero sentimento. A scanzo di equivoci, chi scrive ne apprezza molto l'impegno... articolo e foto>>
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