A Vincenzo Cerami: auguri da Gioiosa e buoni graffiti

Gioiosa Marea, 1 novembre 2008
Illustre ‘maestro’ Vincenzo Cerami,
domani è il tuo compleanno: buon compleanno! Da quando venisti a Barcellona P. G., in Sicilia (dove allora abitavo), per presentare il tuo primo romanzo ‘Un borghese piccolo piccolo’ (Garzanti), dal quale poi è stato tratto un film di successo con la regia di Mario Monicelli e l’interpretazione di Alberto Sordi) sono passati 20 anni. Da allora ho sempre seguito il tuo invidiabile cammino: Amorosa presenza, Addio Lenin, Tutti cattivi, La gente, magnifica raccolta di «mini-romanzi»… Poi il cinema: Porte aperte, regia di Gianni Amelio, dal libro di Leonardo Sciascia, con la ‘siracusana’ Lydia Alfonsi e il ‘catanese’ Tuccio Musumeci, straordinario attore negatosi al clamore nazionale per navigare ‘amorosamente nell’Oceano teatrale siciliano.
Johnny Stecchino, da te scritto con Benigni, nel quale hai ‘svelato’ l’unico vero ‘probblema di Palemmo’: il traffico. E poi ‘La Vita è bella’, ma qua mi fermo... Mi fermo a Johnny Stecchino, che ho rivisto varie volte e tornerei a vedere pure in questo momento. E’ il tuo compleanno, permetti in omaggio questi miei pochi versi:

Stamattina
c’è una ruga sul volto
che ieri non c’era.
E’ un graffiti del tempo,
e mi parla di te!

Graffiti. E’ di ciò che desidero parlarti ora, nella tua qualità di ministro ombra alla Cultura. D’accordo “l’arte di strada è da sempre perseguitata, eppure è capace di imbellire brutti scorci di metropoli. E’ un’arte a tutti gli effetti, a volte sublime”. Parole tue, che condivido. Ma non sempre è così, lo sappiamo e talora bisogna distinguere i murales dalle 'scritte’. Bisogna distinguere l’espressività arrogante, il grugnito grafico, il lamento cromatico, l’imprecazione da parete, dalla poesia civica, dalle lacrime da muro, dalle finestre disegnate sui muri, per dare aria alla città. Questo volevo dirti e mi scuso se approfitto del giorno del tuo compleanno. Ma liberi di esprimersi tutti, riserviamoci almeno lo spazio per la critica, per la disapprovazione e perché no, per la suasion: no all’arroganza di chi spiaccica pubblicamente i suoi mancati orgasmi su muri di recente sottratti allo squallore e al pallore cui, giustamente, fai riferimento. Solo per pedanteria ti allego qualche opera inutile di ‘mancati artisti’, storpi epigoni di graffitari sublimi. Con stima, Mimmo Mollica

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