Gioiosa: per la frana? Parliamone con l'Anas... il tempo c'è!

14 dicembre 2008 - Ora se le cantano da soli, non c'è bisogno che gliele dicano gli altri. Si intervistano da soli. Si rimproverano da soli, si vergognano da soli per gli ottimi risultati, per avere messo ko questo paese. Se noi smettessimo di parlare del disastro cui sta andando incontro Gioiosa, senza scampo, loro se le direbbero da soli quattro. E non fanno male visto che non hanno e non stanno risparmiando ‘onte’ a questo paese. L’egoismo e l’improvvisazione sono gli ingredienti di cui dispongono, unitamente ad una dose massiccia di livore e cattivi sentimenti, celati sotto una patina leggera di pressappochismo o ‘pochismo’ e basta. Falcone piange i danni del dissesto cui si è dedicata nel ventennio ma riesce ad attrarre, se non altro, la politica nazionale e le istituzioni, dalla Protezione civile all’Esercito, dalla Croce rossa all’Azione cattolica.
Gioiosa non riesce a smuovere niente e se pure qualcuno decide di andarsi ad incatenare per poi proseguire per Montecatini Terme si deve portare dietro la telecamera per potere testimoniare (“sulla santa comunione”) che loro a Roma ci sono andati per davvero ed è la terza volta che ci vanno: la prima volta in gita scolastica, la seconda non da soli…. Facciamoci dire, per favore, dalle ‘alte cariche’ gioiosane cosa ha risposto il presidente della regione Lombardo alla segnalazione riguardante le frane sulla SS 113, ieri a Falcone. Cosa ha risposto Lombardo e se era quella la sede, dopo anni di paralisi e replay da moviola. E per farsi rispondere che bisogna dirlo all'Anas. All'impiedi, a tempo perso.

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