
24 DIC 2008 – C’è un
presepe piccolino dove Gioiosa si accinge a definire il suo territorio. E’

l’opera d’arte di due dodicenni di Gioiosa Marea, ambedue sui banchi della seconda media:
Alessio Zodda e Mattia Piraro, amici da sempre, al punto da condividere un piccolo-grande progetto: un presepe povero, come la nascita del bambino, ma ricco per l’ingegno e la cura con cui è stato progettato e realizzato. Tutti i materiali sono stati selezionati all’insegna dell’ecologia: materiali di riuso, pastori originali ma non inutilmente costosi . Alessio e Mattia lo hanno esposto nel giardino antistante l’abitazione del primo, dove passando si vede ed è un saluto, un auguro

che i due ragazzi fanno alla gente, agli automobilisti, al mondo che passa. C’è in questi gesti il contenuto autentico del Natale, il meno consumistico ma gentile, in cui creatività e sintesi si fondono oltre la giovane età dei due amici e vanno incontro al mondo per abbracciarlo schietto e non superbo

di ostilità e di guerre. Là davanti un suonatore nomade si è fermato a suonare, commosso la sua fisarmonica, forse pensando al ramingo cammino di Maria e di Giuseppe, quel lungo cercare molto simile al suo, con la fisarmonica al posto della croce in spalla. E un giovane osservatore, rapito da questa scena, ha smesso per un attimo di pensare alle sue mercanzie: si chiama Cusmà ma per oggi, solo per oggi, preferisce chiamarsi ‘fratello’.
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