
26/08/2009 –
di Giuseppe Alibrandi - Passeggiando per Ficarra e imboccata via Chiesa Madre, il viaggiatore turista studioso giornalista freelance , attardatosi su quel palcoscenico che è la piazza umbertina, vera o presunta cavea rivolta verso le creste dei Nebrodi, da cui mirare un paese che va in scena con i giochi a nascondere dei suoi campanili e dei suoi archi gettati a racchiudere i portali dell’antico convento, è attanagliato dalla decisione
biforcuta di proseguire in fondo al
prescelto itinerario gaginiano
che porta a P.zza S. Caterina o deviare per il Rosario e andarsi a nascondere nella stanza dello scirocco tra le mura del
Palazzo Milio-Ficarra
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