MANIFESTAZIONE PER LA SS 113 DEL 24 NOVEMBRE: “NON UCCIDETE IL NOSTRO FUTURO”

23/11/2009 - di Federico Amato - Quando mi hanno chiesto di partecipare attivamente alla manifestazione del 24 novembre per protestare contro il protrarsi della chiusura della S.S. 113 ho accettato con entusiasmo. Mi chiamo Federico Amato. Ho 16 anni e frequento il liceo scientifico a Patti per cui vivo giornalmente i gravi disagi che comporta l'interruzione della S.S. 113. Ma ciò che mi spinge a lottare è il desiderio di difendere la mia terra. Io voglio restare qui in questa terra nella quale sono nato e che amo. Dove voglio completare gli studi e lavorare.


Voglio restare qui non solo per un attaccamento al mio paese e alle mie origini, ma perchè voglio dare, nel mio piccolo, il mio contributo alla crescita e allo sviluppo del paese. Voglio cominciare a sentirmi un cittadino attivo che si fa carico dei problemi della sua comunità e dà il suo contributo per tentare di risolverli. Sento dire ai grandi che oggi per un giovane la scelta di restare è una scelta coraggiosa che molti ragazzi, anche laureati che conoscono anche tre lingue, se ne vanno via perchè non riescono ad ottenere il riconoscimento dei propri meriti.

Io non mi voglio rassegnare e voglio che il mio paese progredisca e che diventi sempre più vivo e prospero. Un posto dove sia bello vivere. Per questo voglio lottare con tutte le mie forze e molti dei miei coetanei la pensano come me.
Per questo sono d'accordissimo a manifestare e protestare contro il protrarsi oltre ogni limite della chiusura della strada che sta uccidendo Gioiosa ed il mio futuro. A me non interessa chi ha avuto l'idea di fare la manifestazione, quello che è successo in questi giorni, se bisogna fare un una cosa piuttosto che un altra. A me l'idea è piaciuta, l'ho fatta mia e la sostengo fino in fondo con tutti quelli che la condividono e sono disponibile a fare tutto quello che c'è da fare perchè abbia successo.

Sono convinto che noi ragazzi parteciperemo in massa a questa manifestazione che per molti di noi e la prima occasione per sentirci cittadini e non sudditi che difendono i propri diritti, che lottano per il proprio futuro. Mi auguro che anche i grandi sentano il bisogno di partecipare si mobilitino in massa. Se non lo faranno non hanno più il diritto di lamentarsi Chi non verrà e magari poi davanti ai bar o sotto gli alberi impreca contro le cose che non funzionano è un ipocrita che si merita il destino di un paese sempre più decadente. Chi non verrà perchè non vuole perdere il giorno di lavoro è un egoista che non ha a cuore le sorti del paese. Chi non verrà perchè non ci crede, o per qualunque altro motivo, dimostra di non sentirsi parte attiva della propria comunità che in questi casi, invece, deve serrare le fila compatta.

Io posso anche capire le ragioni di chi non vuole partecipare, ma non le accetto perchè questo atteggiamento uccide il nostro futuro. Quindi chiedo a tutti i cittadini di non essere complici dell'assassino del nostro avvenire. FATELO PER NOI!!!!. Una volta tanto partecipate in massa. Questo non è il tempo delle polemiche e delle distinzioni. Mettete da parte divisioni di ogni genere, pregiudizi, retropensieri e dimostrate che la comunità gioiosana è compatta nel difendere il proprio paese.

Noi vogliamo voltare pagina. Vogliamo avere voglia di futuro. E' il tempo di aver coraggio Non pensiamo a questo o a quel partito, a questa o a quella persona, ma al destino di Gioiosa. Al nostro paese, alla sua struggente bellezza alla sua storia grande e tormentata. Alle difficoltà del suo presente e alle straordinarie potenzialità del suo futuro. Il futuro è l'unico tempo in cui possiamo andare. Andiamoci insieme. Basta solo credere in ciò che Gioiosa può essere. Guardiamoci negli occhi e diciamo che comincia un tempo nuovo. Tocca a noi. Mettiamo in campo le nostre idee e lottiamo per esse assumendoci la responsabilità della lotta. Chi non lo fa, come disse qualcuno, o le sue idee non valgono nulla o è lui che lui che non vale nulla.
Federico Amato