Era il messinese Antonio Bova, sacerdote secolare, incisore a Palermo. Si occupò di cartografia, di scenografia, di ritrattistica e di iconografia sacra. È autore della maggior parte delle tavole inserite nell’opera di A. Leanti, Lo stato presente della Sicilia, pubblicato a Palermo nel 1761
Gioiosa Marea, 27/06/2010 - di Giuseppe Alibrandi - Col bulino disegnò Gioiosa Guardia: era il messinese Antonio Bova (1688–1775), sacerdote secolare che svolse l’attività di incisore a Palermo dal 1727 al 1773.
Nel corso di tale attività si occupò di cartografia, di scenografia, di ritrattistica e di iconografia sacra. È autore della maggior parte delle tavole inserite nell’opera di A. Leanti, Lo stato presente della Sicilia, pubblicato a Palermo nel 1761, tra cui il ritratto dello stesso autore. Le edizioni Giada, Palermo, nel 1983 ne hanno curato una ristampa a firma di T. Augello, La Sicilia nelle incisioni del Bova. E’ lui l’autore dello scorcio panoramico di Guardia che il pittore Sozzi, nel suo studio di Palermo, trasferì nel quadro di Santa Barbara. Il pittore Sozzi non fu mai a Guardia o nella chiesa di santa Maria delle Grazie. Il Bova oltre che incisore fu anche viaggiatore per motivi di lavoro e col suo bulino raccontò, come scrive Salvo Di Matteo in Historie siciliane ( Ila Palma, Palermo 1987) non solo Palermo ma anche la Sicilia di allora con le sue coste, torri e tonnare con la pescagione dei tonni come si praticava in Trapani. Raramente si mettevano in viaggio questi artisti e le loro botteghe erano delle industrie dove si replicavano in serie statue e quadri che i committenti andavano a scegliersi in Palermo.
I lettori del blog ricorderanno l’appello rivolto ai gioiosani amanti dell’arte e delle tradizioni popolari attorno al Simulacro di Santa Maria delle Grazie di cui avevamo rivelato l’esistenza della versione a stampa riprodotta su lastra di rame, con l’epigrafe che, tradotta dal latino, suona: “Vera Effigie del Venerando Simulacro di Santa Maria delle Grazie esistente nella Chiesa dei Chierici Secolari nella comunità dei viventi dell’Università della Gioiosa Guardia, opera del Gagini, della medesima Università Patrona”, interrogandoci sull’autore e chiedendo di scrivere nelle pagine del blog una sorta di Wikipedia sulla storia di quel simulacro.... leggi tutto>>>
Gioiosa Marea, 27/06/2010 - di Giuseppe Alibrandi - Col bulino disegnò Gioiosa Guardia: era il messinese Antonio Bova (1688–1775), sacerdote secolare che svolse l’attività di incisore a Palermo dal 1727 al 1773.
Nel corso di tale attività si occupò di cartografia, di scenografia, di ritrattistica e di iconografia sacra. È autore della maggior parte delle tavole inserite nell’opera di A. Leanti, Lo stato presente della Sicilia, pubblicato a Palermo nel 1761, tra cui il ritratto dello stesso autore. Le edizioni Giada, Palermo, nel 1983 ne hanno curato una ristampa a firma di T. Augello, La Sicilia nelle incisioni del Bova. E’ lui l’autore dello scorcio panoramico di Guardia che il pittore Sozzi, nel suo studio di Palermo, trasferì nel quadro di Santa Barbara. Il pittore Sozzi non fu mai a Guardia o nella chiesa di santa Maria delle Grazie. Il Bova oltre che incisore fu anche viaggiatore per motivi di lavoro e col suo bulino raccontò, come scrive Salvo Di Matteo in Historie siciliane ( Ila Palma, Palermo 1987) non solo Palermo ma anche la Sicilia di allora con le sue coste, torri e tonnare con la pescagione dei tonni come si praticava in Trapani. Raramente si mettevano in viaggio questi artisti e le loro botteghe erano delle industrie dove si replicavano in serie statue e quadri che i committenti andavano a scegliersi in Palermo.
I lettori del blog ricorderanno l’appello rivolto ai gioiosani amanti dell’arte e delle tradizioni popolari attorno al Simulacro di Santa Maria delle Grazie di cui avevamo rivelato l’esistenza della versione a stampa riprodotta su lastra di rame, con l’epigrafe che, tradotta dal latino, suona: “Vera Effigie del Venerando Simulacro di Santa Maria delle Grazie esistente nella Chiesa dei Chierici Secolari nella comunità dei viventi dell’Università della Gioiosa Guardia, opera del Gagini, della medesima Università Patrona”, interrogandoci sull’autore e chiedendo di scrivere nelle pagine del blog una sorta di Wikipedia sulla storia di quel simulacro.... leggi tutto>>>
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