17 dic. 2008 – Nell'imminenza del Natale i segnali sono già chiari, da Gioiosa Marea a Galati Mamertino i cassonetti sono stracolmi. Il personale addetto alla raccolta sembra abbia incrociato le braccia e se non arriveranno gli stipendi non intende svuotare i cassonetti? Il nubifragio ha costretto a chiudere la discarica di Mazzarrà e la spazzatura non ha senso che venga raccolta, visto che non potrebbe essere smaltita e resta nei cassonetti, sui marciapiedi? E' già emergenza rifiuti? Una replica di quanto sappiamo già per averlo vossuto altre volte. Intanto si spendono le prime valanghe di denaro in convegni a supporto degli Ato idrici. Bella roba! Guerre tra poveri, come sempre… I sindacati devono fare uno sforzo di creatività, di fantasia. E’ perfettamente inutile difendere una causa persa, persa in quanto accontentare qualche decina di ex operatori ecologici comunali significa proseguire su una strada fallimentare, non gradita a nessuno, non voluta dalla gente. Gli stessi lavoratori possono tornare a lavorare coi Comuni (Patti, col giudice del lavoro docet), ricevendo lo stipendio, regolarmente. Gli Ato rifiuti non li vuole ne-s-su-no e voi sindacalisti lo dovete capire. Difendete in altro modo quei lavoratori. Perché facendolo difenderete i cittadini, tutti. Lo volete capire o no che i cittadini non vogliono né Ato rifiuti, né Ato idrico. Non li vo-gli-o-no-! I cittadini non hanno parenti negli ATO!
♦ Ato: Natale del casso o del cassonetto? (su Il ReteGiornale)
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