(Articolo di Nicola Arrigo) - Ad alcuni è parsa una " fraterna esortazione", ad altri una "salutare tirata d'orecchi", ad altri ancora un "piccolo anatema". Sono vari i commenti alle parole forti pronunciate dal vescovo monsignor Ignazio Zambito nel corso dell'omelia della messa pontificale in onore della patrona di Patti e concittadina Santa Febronia. Il pastore della diocesi pattese si è rivolto, per lunghi tratti, espressamente agli amministratori locali, presenti in prima fila nella Cattedrale "San Bartolomeo ". Innanzitutto li ha invitati a " rispettare sempre la persona, con i fatti, però, perché con le parole siamo tutti bravi a farlo". Per questo ha pronunciato parole come "libertà, amore, democrazia" ed auspicato che non ci siano "favoritismi e furberie". Zambito ha quindi invitato a "pensare come avviare i giovani alla politica, perché ci sia un reale ricambio generazionale" e ha chiesto di "progettare per il bene del paese e di far conoscere tali progetti". Il vescovo si è soffermato pure sulle emergenze ("per elencarle tutte - ha detto - non basterebbero le pagine gialle") e chiesto espressamente alle autorità: "Lo sapete, vero, che in molte famiglie della nostra Patti spesso se si pranza non si può cenare o viceversa?". Facendo riferimento pure alla dottrina della Chiesa, il vescovo ha esortato gli amministratori "ad essere capaci di brillare per ciò che fanno, a servizio della realtà terrena". Infine, ha centrato l'attenzione ancora sui giovani "troppo spesso non considerati o considerati male, mentre sono una vitale risorsa che ha bisogno di essere sostenuta e valorizzata". L'omelia di monsignor Zambito si è aggiunta alle ormai consuete polemiche che accompagnano i festeggiamenti esterni in onore di Santa Febronia, che, col passare del tempo, sono sempre più in tono minore. "Addirittura - sottolineano alcuni portatori della statua della santa e della varetta delle reliquie - solo grazie ad una colletta è stato possibile garantire l'addobbo". "Per non parlare poi - aggiungono altri - del fatto che addirittura nel piazzale della Cattedrale, da dove parte e dove rientra la processione non è stata sistemata alcuna luminaria, del fatto che quasi tutte le luci sono state concentrate in via XX Settembre e via Trieste". La giustificazione dell'amministrazione è sempre la stessa: mancano i fondi. Anche questo ha fatto scatenare la dura reazione di molti. "Un tempo - si dice - quella di santa Febronia era "a fera", perché si teneva a Patti una delle più importanti fiere di animali della Sicilia. Adesso la festa passa quasi sotto silenzio e le attenuanti avanzate dal comune non convincono, perché per molte altre iniziative i soldi si trovano sempre, mentre la patrona è caduta nel dimenticatoio". (Nicola Arrigo - 29 Lug. 2008) http://www.incamminoweb.it/
Nessun commento:
Posta un commento