E chi avrebbe potuto immaginare, caro professore Filippo ‘Fifì’ Carmeni… che una semplice ‘proposta’ di ricordarti con un piccolo gesto (uno spazio, una via, un giardinetto, un metro di spiaggia, una piccola targa), sarebbe diventato un caso? La commemorazione del prof. Carmeni non è stata 'tentata' con un blitz o attraverso l’esoterismo o gli effetti speciali, ingannevoli e suggestivi. L’idea e l’intenzione erano state sottoposte all’attuale sindaco di Gioiosa Marea, Ignazio Spanò, il quale aveva condiviso e sottoscritto il foglio col quale abbiamo (in tanti) raccolto le firme da sottoporre al vaglio dell’Amministrazione comunale, per la realizzazione di tale ‘pensata’.
Pensata disinteressata, semplice e propositiva allo stesso tempo: intitolare ‘qualcosa’ ad un uomo buono, generoso, probo che a Gioiosa Marea e dintorni ha dato quello che ha potuto, oltreché al mondo dell’istruzione e dello sport, in Sicilia, come testimonia lo stesso volume di Vittorio Di Simone e Pino Clemente, Lo sporto siamo noi, Storia dell’educazione fisica e dell’Isef di Palermo, Storie di scuole, sport e territorio (Serradifalco Editore, 2007).
La proposta era stata comunicata allo stesso Enzo Giunta, sindaco di Termini Imerese, dov’è nato il prof. Filippo ‘Fifì’ Carmeni, e la risposta del sindaco era stato pronta, entusiasta, positiva.
Dopodichè il diluvio. Si il diluvio. Perché tutti coloro che hanno firmato (centinaia e non appartenenti a sole 22 famiglie, che sarebbero comunque rispettabili) non ne sono al corrente, ma possiamo ben dire che è stato il diluvio. Una storia non facile da raccontare, che richiederà tempo e che, comunque, abbiamo il dovere di raccontare.
Pensata disinteressata, semplice e propositiva allo stesso tempo: intitolare ‘qualcosa’ ad un uomo buono, generoso, probo che a Gioiosa Marea e dintorni ha dato quello che ha potuto, oltreché al mondo dell’istruzione e dello sport, in Sicilia, come testimonia lo stesso volume di Vittorio Di Simone e Pino Clemente, Lo sporto siamo noi, Storia dell’educazione fisica e dell’Isef di Palermo, Storie di scuole, sport e territorio (Serradifalco Editore, 2007).
La proposta era stata comunicata allo stesso Enzo Giunta, sindaco di Termini Imerese, dov’è nato il prof. Filippo ‘Fifì’ Carmeni, e la risposta del sindaco era stato pronta, entusiasta, positiva.
Dopodichè il diluvio. Si il diluvio. Perché tutti coloro che hanno firmato (centinaia e non appartenenti a sole 22 famiglie, che sarebbero comunque rispettabili) non ne sono al corrente, ma possiamo ben dire che è stato il diluvio. Una storia non facile da raccontare, che richiederà tempo e che, comunque, abbiamo il dovere di raccontare.
Ci siamo fatti artefici di una richiesta di firme ed una firma deve essere sempre onorata. Una firma è un atto di ‘donazione’ e non una ‘rapina’, non un gesto da maghi o fattucchiere, con cui si carpisce la buona fede, la timidezza, la paura o la volontà.
Ora dovremmo trovare il modo di restituirle quelle firme, con tante scuse, per non avere avuto il ‘potere’ di riscire in una cosa che ci sembrava ‘bene’, un atto positivo per la stessa comunità, qualcosa da conseguire come volontà di tanti. E che importa se fossero 22 famiglie? Non sarebbero abbastanza? Non sarebbero rispettabili o sarebbero 22 famiglie ‘sbagliate’, reiette, ignobili, immeritevoli di una commemorazione. Oppure 22 famiglie sono poche? Allora sarebbe il caso di vedere nei regolamenti, nella normativa, quante famiglie ci vogliono per una commemorazione, per una targa? Tra quelle famiglie, comunque, c’è pure quella del sindaco di Gioiosa Marea! Rispettabile famiglia, con una moglie di ottime origini calabresi, famiglia con personaggi dediti alla politica, sembrerebbe, tra le più rappresentative ed elevate di quelle zone della Calabria, dove questa famiglia è assai considerata, di quella considerazione vera che non necessita di 'jovanottiane' virgolette. E la stessa moglie del sindaco (uno zio onorevole), persona discreta e riservata, ha posto tra i docenti che vengono definiti valenti, presso un istituo superiore del nostro comprensorio. Tornando alla questione, mi sono messo a ‘capo’ di tale raccolta di firme non come ‘padrino’ di Gioiosa Marea, non come boss di questo sofferente ed amato paese. L’ho fatto per cercare di restare iscritto nell’elenco dei vivi, forse per resuscitare me stesso e la memoria di un uomo generoso come il professore Filippo Carmeni. Mi sono rivolto al sindaco, a tante persone (senza contare le famiglie) ed ho dedicato giorni, con tanta buonafede e senza altri interessi: Dio mi sarà testimone, se sarà chiamato a deporre.
Ora in qualche modo bisognerà fare. Con o senza l’intitolazione di un luogo al prof. Filippo ‘Fifì’ Carmeni ognuno di noi (con la grazia di Dio) continuerà a vivere, ad amare, ad odiare e ad essere odiato. Continuerà a restare qualche volta deluso, ammaccato e il momento dopo ringrazierà Dio d’essere nato per tanti amici buoni e sinceri che la vita può dare. Ora allontaniamoci dalla vicenda e perdiamoci in altri pensieri. "Il comandare è meglio del f……". Pensavamo fosse rimasto sui libri di Sciascia, pure dopo che i suoi compagni di partito lo hanno ‘suicidato’ con l’acido borico. Il famoso acido che ha già fatto tante vittime ed altre ne farà, mentre quelli al potere sono intenti a comandare e a fott….
Ora dovremmo trovare il modo di restituirle quelle firme, con tante scuse, per non avere avuto il ‘potere’ di riscire in una cosa che ci sembrava ‘bene’, un atto positivo per la stessa comunità, qualcosa da conseguire come volontà di tanti. E che importa se fossero 22 famiglie? Non sarebbero abbastanza? Non sarebbero rispettabili o sarebbero 22 famiglie ‘sbagliate’, reiette, ignobili, immeritevoli di una commemorazione. Oppure 22 famiglie sono poche? Allora sarebbe il caso di vedere nei regolamenti, nella normativa, quante famiglie ci vogliono per una commemorazione, per una targa? Tra quelle famiglie, comunque, c’è pure quella del sindaco di Gioiosa Marea! Rispettabile famiglia, con una moglie di ottime origini calabresi, famiglia con personaggi dediti alla politica, sembrerebbe, tra le più rappresentative ed elevate di quelle zone della Calabria, dove questa famiglia è assai considerata, di quella considerazione vera che non necessita di 'jovanottiane' virgolette. E la stessa moglie del sindaco (uno zio onorevole), persona discreta e riservata, ha posto tra i docenti che vengono definiti valenti, presso un istituo superiore del nostro comprensorio. Tornando alla questione, mi sono messo a ‘capo’ di tale raccolta di firme non come ‘padrino’ di Gioiosa Marea, non come boss di questo sofferente ed amato paese. L’ho fatto per cercare di restare iscritto nell’elenco dei vivi, forse per resuscitare me stesso e la memoria di un uomo generoso come il professore Filippo Carmeni. Mi sono rivolto al sindaco, a tante persone (senza contare le famiglie) ed ho dedicato giorni, con tanta buonafede e senza altri interessi: Dio mi sarà testimone, se sarà chiamato a deporre.
Ora in qualche modo bisognerà fare. Con o senza l’intitolazione di un luogo al prof. Filippo ‘Fifì’ Carmeni ognuno di noi (con la grazia di Dio) continuerà a vivere, ad amare, ad odiare e ad essere odiato. Continuerà a restare qualche volta deluso, ammaccato e il momento dopo ringrazierà Dio d’essere nato per tanti amici buoni e sinceri che la vita può dare. Ora allontaniamoci dalla vicenda e perdiamoci in altri pensieri. "Il comandare è meglio del f……". Pensavamo fosse rimasto sui libri di Sciascia, pure dopo che i suoi compagni di partito lo hanno ‘suicidato’ con l’acido borico. Il famoso acido che ha già fatto tante vittime ed altre ne farà, mentre quelli al potere sono intenti a comandare e a fott….
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