C’è un po’ di Gioiosa tra il furto grandi capolavori e la lotta alla mafia: il procuratore Michele Prestipino
C’è un elenco di 10 capolavori rubati (e mai ritrovati) che i Carabinieri dello speciale Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale “non hanno mai smesso di cercare”, come assicura il comandante del reparto operativo del Nucleo, il tenente colonnello Raffaele Mancino. E di Gioiosa Marea è uno dei magistrati che a queste opere d’arte si è interessato, in un ‘quadro’ talmente ampio e sconcertante da fare rimanere allibiti. E’ Michele Prestipino (nato a Gioiosa Marea il 18 febbraio 1957, dove torna d’estate e in vacanza), il magistrato della Procura antimafia di Palermo che, insieme alla collega Marzia Sabella e al Procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, ha fatto arrestare Bernardo Provenzano, l’11 aprile del 2006, dopo 40 anni di latitanza.
In realtà la lista dei capolavori trafugati è piuttosto lunga, quasi interminabile, ma 10 sono le opere di valore universale che le forze dell’ordine non smettono di cercare: la Nativita' del Caravaggio, il Bambinello dell'Ara Coeli, il Ritratto di donna di Klimt, Ecce Homo di Antonello da Messina (l’elenco alla fine). Ma cosa c’entra il magistrato antimafia?
La tela della Natività coi Santi Lorenzo e Francesco, l'ultima opera dipinta in Sicilia dal Caravaggio, venne trafugata a Palermo nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, nell'Oratorio di San Lorenzo a Palermo. Il grande quadro stava sull'altare maggiore dal 1609. A tutt'oggi il quadro non e' stato ritrovato. Le ipotesi sul suo ‘destino’ sono tante e non escludono che sia stato distrutto già da tempo. Ma, ora, del furto di quel Caravaggio si sanno molte cose. Ad esempio si sa che uno dei ladri e' stato Francesco Marino Mannoia, della famiglia mafiosa dei Bontade, oggi "collaboratore di giustizia". Nel corso di una udienza del processo Andreotti (5 novembre 1996) Mannoia raccontò come la tela fosse stata staccata dalla cornice con una lametta da barba e poi arrotolata per il trasporto.
Ma le rivelazioni shock le fa Giovanni Brusca, mafioso e pentito (come Mannoia), il quale si collega alle leggi speciali che fecero seguito alla strage Falcone e Borsellino (1992). Brusca racconta, infatti, come la mafia abbia cercato di "venire a patti" con lo Stato italiano, attraverso uno scambio: la restituzione della tela di Caravaggio in cambio della modifica del 41bis, vale a dire il carcere duro per i mafiosi (l’articolo di legge che impedisce ai detenuti per mafia di comunicare con l'esterno). Ovviamente lo Stato non trattò. Ma poco tempo dopo un altro pentito di mafia, Salvatore Cangemi, fece sapere che il Caravaggio era ancora nella ‘pinacoteca’ della mafia, che lo "esponeva" durante i suoi summit, a simboleggiare il proprio potere.
Michele Prestipino è sostituto procuratore all’Antimafia di Palermo, una vita sotto scorta; in quell’ufficio con il procuratore-capo Piero Grasso, ha seguito indagini assai scottanti, tra cui quella sullo “scandalo delle «talpe» in Procura, le indagini sulle connessioni tra mafia, politica e sanità. Prestipino fu tra i primi (o il primo) ad ammettere la costituzione come parte civile di associazioni di tutela del patrimonio artistico e ambientale, come Italia Nostra e WWF. Anche questo fa capire a quali connessioni Prestipino abbia dato seguito e peso, avemdo bene intuito il 'nuovo e raffinato' corse della mafia della 'Bibbia', dei pizzini, delle opere sacre e d'arte. Dallo scorso giugno il sostituto procuratore Prestipino (autore del volume "Il Codice Provenzano, con il giornalista Salvo Palazzolo) è applicato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Il decreto di nomina è stato firmato il 12 giugno da Piero Grasso, capo della Dna. Il procuratore Pignatone aveva avanzato la richiesta di far arrivare a Reggio il dott. Michele Prestipino, esperto di criminalità organizzata, affinché desse man forte nelle indagini della Piana di Gioia Tauro.
La lista delle 10 opere di valore universale che le forze dell’ordine non smettono di cercare: la Nativita' del Caravaggio, il Bambinello dell'Ara Coeli, il Ritratto di donna di Klimt, Ecce Homo di Antonello da Messina, la Madonna dell'orto di Giovanni Bellini, la Sacra Famiglia del Garofalo, la Madonna del Cucito di Francesco Cozza, San Giovanni Battista di Leonardo, la Vergine, il Redentore e San Francesco d'Assisi in preghiera di Mattia Preti, il Martirio di sant'Erasmo di Poussin.
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