Patti, 20 sett. 2008 - A pochi metri dall’ingresso principale del palazzo vescovile, a Patti sul frontespizio del muro fra i numeri civici 143, 145, in pochissimi metri quadrati impressa con autentica vernice dell’epoca è raccontata la Storia d’Italia, dal periodo dell’ultimo monarca ai nostri giorni. In alto e con vernice di colore nero è scritto “vattene via re traditore, poco più in basso “W il duce”. Ancora più sotto si fanno sentire i rivoluzionari del tempo con la semplice scritta ‘socialisti’, seguito da un ‘W la repubblica’. Non poteva mancare un segnale che
ricorda i nostri giorni: con vernice questa volta rossa si invita a votare per Trimarchi, indicandone il numero di preferenza, 25, ed il simbolo molto in voga in quel periodo: lo “scudo crociato”. Da un po’ di tempo a questa parte si tenta di cancellare periodi ritenuti difficili o tristi. Ci stiamo provando tutti, ma non abbiamo fatto i conti con la qualità della vernice del passato, la cui prerogativa principale sembra essere la “resistenza”. Raffaele Ianniello ***********************
Caro Raffaele, il tuo acuto racconto riporta alla mente una ballata del cabaret dei Gufi. CANZONE DELLA LIBERTÀ (di Luigi Lunari e Lino Patruno)
Viva la libertà che qualcuno vuol cancellare / che risorge più forte di prima / quando la si vuol sotterrare. / Viva la libertà quella scritta storta sui muri / delle case, delle prigioni delle fabbriche e dei tuguri. / Parlan tutti un gran bene di lei / e ci fan sopra lunghi discorsi / anche se molte volte è una scusa / per goderne alla faccia degli altri. / Molta gente non sa com'è duro /conquistarla e tenerla vicina / non soltanto sui libri di scuola / ma ogni giorno: casa ed officina. / Viva la libertà insidiata per esser sconfitta / da un pennello e una mano di calce / che però han ricalcato la scritta. / Viva la libertà dove il segno di calce era forte / lo scalpello non può che scavare / sempre più quelle lettere storte. / Viva la libertà c'è qualcuno che ha pronto il piccone / col suo simbolo abbatterà anche il muro della prigione.
Nessun commento:
Posta un commento