Dire di amare il proprio paese con le parole, con le chiacchiere, non deve essere un atto eroico, né difficile: come dire di amare la sposa e tenerla nella precarietà e nell’indigenza.
Più facile è amare i concittadini. Anzi, alcuni concittadini, ai quali ‘assegnare’ privilegi e autentici vitalizi, sotto varie forme ma ben quantificabili nell’ammontare, nel metodo e nella sostanza.
Se nei panni di amministratore qualcuno si comportasse così non potrebbe certo dire di amare il proprio paese, anzi. Ma certamente dimostrerebbe di amare quattro ‘amici’.
Del resto: “Molti sono i chiamati, pochi gli eletti”.
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