Comunicati dal Fronte Nazionale Siciliano


KOMUNICATU STAMPA F.N.S. – COMUNICATO STAMPA F.N.S. - Sikritarìa Nazziunali F.N.S.

PONTE-IMBUTO SULLO STRETTO DI MESSINA BENVENUTO IL RINVIO NECESSARIO COMUNQUE IL REFERENDUM

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono che la decisione di fare slittare la posa della prima pietra del Ponte-Imbuto sullo Stretto di Messina sia stata, innanzi tutto, una scelta OBBLIGATORIA, necessaria, opportuna e niente affatto una libera scelta.
Ma l'FNS nutre, altresì, il forte sospetto che il fatto che il progetto esecutivo non sia stato ancora redatto non sia addebitabile alla mancanza di fondi e neppure alla casualità. Potrebbero esservi, infatti, comprensibili motivazioni di carattere tecnico-scientifico, legate anche alla difficoltà di assicurare la sicurezza, l'affidabilità, la fruibilità e l'economicità dell'opera.
Si tratta, infine, di motivazioni connesse alla mancanza di qualsiasi ritorno in termini di utilità e di convenienza di un Ponte che (a differenza di quanto di solito fanno tutti gli altri ponti del mondo) isolerebbe maggiormente la Sicilia, la mortificherebbe, ne cancellerebbe l'IDENTITA' anche geografica.
L'FNS si permette di concludere con due considerazioni di fondamentale importanza.
La Sicilia ha bisogno di collegamenti diretti, immediati ed economicamente convenienti con ogni angolo del Mondo. Politica, quindi, di investimenti in porti ed aeroporti e non in modesti e discutibili collegamenti con la sola Calabria.
Nessuna decisione in materia di Ponte sarebbe legittima senza un preventivo REFERENDUM nel quale il Popolo Siciliano e quello Calabrese esprimano la loro volontà sovrana.

Palermo, 12 Settembre 2008
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario Politico FNS
Si ringrazia per la cortese attenzione.
L'Addetto alla Comunicazione e alle P.R.
(Giovanni Basile)

FRONTE NAZIONALE SICILIANO (Comunicato stampa 10/9/08)


Ferma restando la "pregiudiziale" sicilianista nei confronti dello Stato e del Governo italiano per sostenere che, in Sicilia, il prezzo della BENZINA e degli altri derivati del PETROLIO deve essere DEFISCALIZZATO, gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu si pongono il seguente quesito ... (leggi tutto): Se sul mercato internazionale il PETROLIO ha raggiunto il risultato, da record, di scendere, finalmente, al di sotto dei 100 dollari al barile, perchè mai, - all'interno del mercato europeo e di quello italiano in particolare, - non si procede alla RIDUZIONE del prezzo della BENZINA e degli altri derivati? Le cui oscillazioni, com'è noto, sono legate alle quotazioni del Petrolio stesso. Sarebbe il miglior modo, questo, per rispettare quelle regole del mercato che, a parole, vengono sempre invocate. E sarebbe pure un'occasione preziosa da cogliere al volo, per frenare la corsa all'inflazione e per dare un contributo non secondario alla ripresa produttiva. Palermo, GIUSEPPE SCIANO', Segretario FNS


FRONTE NAZIONALE SICILIANO (Comunicato stampa 1/9/08)




ARRIVA A CAPO D'ORLANDO UNA PRONIPOTE DI GARIBALDI. BENVENUTA! SPERIAMO NON SI AGGRAPPI AI LUOGHI COMUNI DELL'AGIOGRAFIA RISORGIMENTALE E CHE CONTRIBUISCA AL RECUPERO DELLA VERITA'.

Il fatto che una pronipote di Giuseppe Garibaldi venga in Sicilia, e più esattamete a Capo d'Orlando, non può che fare piacere ai Siciliani ed, in particolare, ai "Paladini". E soprattutto ad Enzo SINDONI, Sindaco della Cittadina che è leader in materia di ospitalità turistica e che recentemente si è posta anche all'avanguardia nella benemerita opera di ricerca della verità storica. Nonchè di difesa del diritto al recupero della memoria storica e della dignità del Popolo Siciliano tutto. Ne valeva la pena!
La Signora Anita jr. potrà rendersi conto personalmente di quanto siano importanti per i Siciliani i valori dell'ospitalità, dell'accoglienza, dell'amicizia e degli scambi culturali. Sì, perchè riteniano che la gentile ospite darà, - anche con la sua sola presenza, - un contributo al dibattito su un periodo storico controverso, quale fu, appunto, quello del Risorgimento italiano in Sicilia, che non può essere certamente spiegato con una bella favola o, peggio, con un "mito" fondamentalmente falso e bugiardo.
Vorremmo, tuttavia, un contributo culturale più attivo che non quello della sola presenza. Pur se, francamente, non crediamo che la Nipotina possa smentire le pesanti ammissioni che il famoso Antenato fece, per iscritto, alla Signora Adelaide CAIROLI sulle disastrose condizioni nelle quali si erano venuti a trovare il Sud Italia e la Sicilia a seguito della "conquista" del 1860. Nè che possa smentire lo stesso Eroe dei Due Mondi laddove questi, nelle proprie "MEMORIE", sia pure manifestando dolore, aveva raccontato di avere fatto il MERCENARIO ed il CORSARO; di avere comandato e guidato operazioni di SACCHEGGIO e di RAPPRESAGLIA nei confronti di popolazioni inermi nel Sud-America e di avere compiuto tante azioni poco edificanti. Chiediamo soltanto il "possibile".
Ed è appena il caso di evidenziare che, per quanto riguarda la conquista del Sud e i fatti politico-militari che li avevano determinati, Garibaldi, dentro e fuori il suo libro di MEMORIE, ha la debolezza di fare proprio ciò che raccontava, intanto, l'AGIOGRAFIA RISORGIMENTALE. Ed anche questo è comprensibile. L'Eroe non avrebbe potuto trovare, infatti, niente di meglio. E magari avrà avuto pure modo di tirare - così - un sospiro di sollievo e avrà rivolto idealmente un sorriso bonario alla fantasia galoppante dei suoi ammiratori e di quella dei molteplici Rappresentanti della Cultura Ufficiale italiana, attestati sulla stessa linea.
E' probabile, pertanto, che, in proposito, la Signora Anita jr. non possa dire niente di più e niente di meglio (.... si fa per dire). Ma non ci rassegnamo. Speriamo sinceramente che la volenterosa Anita jr., anzichè farsi strumentalizzare o adagiarsi sulla "mitologia" e sui luoghi comuni (e pur sempre infondati), si mostri disponibile ad allargare le ragioni della propria discesa in campo, appunto, contribuendo a stimolare una più ampia ed articolata ricerca della VERITA'.
Non pretendiamo neppure che la illustre Ospite ci parli di Garibaldi "MOSCA COCCHIERA" del Progetto inglese o delle battaglie taroccate. Si potrebbe, invece, parlare, ad esempio, dei TANTI Decreti emanati dal Dittatore Generale (e non soltanto di quello, sempre citato e decantato, con il quale sarebbero stati aboliti il baciamano da uomo a uomo e il titolo di "Eccellenza"). Desideriamo, cioè, che si parli di quei Decreti con i quali si promettevano terre demaniali, - sottratte di fatto alla disponibilità dei veri contadini, - ai suoi seguaci; o con i quali si istituivano compensi favolosi ai soldati che dall'Esercito duosiciliano passassero a quello anglo-piemontese-garibaldino; o con i quali si istituivano pensioni ereditarie trasmissibili agli eredi (alle quali potevano accedere anche i PICCIOTTI di MAFIA che avevano seguito e/o seguivano l'Eroe), eccetera, eccetera. Tutti provvedimenti, insomma, che - se vi fosse stato un minimo di consenso da parte dei Siciliani - non vi sarebbe stato bisogno di adottare. Tutto ciò, anche a prescindere da ogni considerazione sulla DISONESTA' morale e politica dei Decreti in questione. Cominceremmo, così, ad andare sul concreto, lasciando alle nostre spalle le favole ed i miti.
Vorrà la Signora Anita aprire un dibattito del genere? Speriamo di sì, tanto più che, paradossalmente, in Sicilia (e lo diciamo con rispetto e senza spirito polemico) non sono affatto pochi gli ANTI-SICILIANI gli stessi Siciliani che non conoscono le vicende risorgimentali, delle quali ancora oggi la Sicilia è condannata a subire le tragiche conseguenze.

Palermo, 1° Settembre 2008
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS

(COMUNICATO STAMPA del 20 agosto 2008)

NO ALLA PROPOSTA INDECENTE DI APRIRE A TAORMINA UNA "MISERABILE" FILIALE DEL CASINO' DI VENEZIA. E' ORA DI DIRE "BASTA" AL MONOPOLIO E ALLO STRAPOTERE DEI CASINO' ESISTENTI NEL NORD-ITALIA.

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu sono d'accordo con quanti hanno definito "PROPOSTA INDECENTE" la recente ipotesi di aprire, nella "nobile" Città di TAORMINA, una miserabile filiale del CASINO' DI VENEZIA che sarebbe improprio chiamare "mini-casinò".
Quest'ultima filiale, infatti, non disporrebbe di CROUPIERS nè di TAVOLI VERDI, ma soltanto di SLOT MACINE e di ROULETTE TELEMATICHE, come i tanti "Bar dello Sport" delle città padane. Una vera e propria ELEMOSINA, anzi il classico OSSO che si butta al CANE per non farlo ABBAIARE. VERGOGNA!
Ci scandalizza, altresì, il fatto che la classe politica, le istituzioni, le rappresentanze parlamentari, - che al momento elettorale dicono di essere SICILIANE e che si vantano di rappresentare gli interessi della Sicilia, - non insorgano contro iniziative che, se accettate, legittimerebbero la posizione, - a nostro giudizio incostituzionale, - di MONOPOLIO DI FATTO dei Casinò del Nord-Italia, e di quello di VENEZIA in particolare. Probabilmente, però, buona parte della nostra classe pseudo-dirigente pensa che essere asserviti agli interessi egemonici del Nord-Italia sia la migliore scelta possibile.
L'FNS ribadisce in proposito che la Sicilia HA DIRITTO a propri CASINO', a VERI CASINO', il primo dei quali deve essere quello di TAORMINA (e per il quale è bene puntualizzare che si tratterebbe di una RIAPERTURA). Ogni altra soluzione sarebbe DEPISTANTE. E mirerebbe a NON FARE RIAPRIRE il CASINO' di TAORMINA.
Ci auguriamo che il Sindaco ed i Cittadini di TAORMINA non cadano in quella che ha tutto il sapore di una TRAPPOLA particolarmente insidiosa. A loro e a noi stessi ricordiamo il significato del proverbio: TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES. Che, nel caso concreto, significherebbe: TEMO IL CASINO' DI VENEZIA. Anche quando i suoi dirigenti FINGONO di volerci regalare un SURROGATO, di infimo livello, del CASINO' soppresso ingiustamente. E del quale, in realtà, TEMONO la CONCORRENZA.

Palermo, 20 Agosto 2008
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS

SALEMI. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDO NON PUO' NE' DEVE AMNISTIARE I REATI COMMESSI NEL 1860 CONTRO I DIRITTI E GLI INTERESSI DEL POPOLO SICILIANO.

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono che il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele LOMBARDO, non si debba fare imbrogliare nè imbrigliare dalle chiacchiere di chi ci vuole prigionieri del falso mito garibaldino e, peggio, del mito del Risorgimento italiano in Sicilia. Non può, insomma, AMNISTIARE Garibaldi e gli altri Padri della Patria (italiana).
A Salemi, il 14 maggio del 1860, la Sicilia fu strumentalizzata e tradita, con il consenso e la complicità dei capi-mafia locali, dei rappresentanti della Massoneria deviata e dei voltagabbana ex-borbonici. E contro la volontà del Popolo Siciliano.
Non bastano le "lapidi" bugiarde per cancellare questa ed altre verità. O per sottrarre al Popolo Siciliano il diritto irrinunciabile a recuperare la propria memoria storica. I fatti realmente accaduti sono fatti realmente accaduti.
Il Decreto del 14 maggio 1860, con il quale Garibaldi assume la Dittatura in Sicilia in nome di "Vittorio Emmanuele" Re d'Italia (che, com'è noto, a quella data era solo Re di Sardegna) è privo di qualsiasi valore giuridico. Ed è in sè un enorme ossimoro. E', invece, paradossalmente, valido esclusivamente in un PARTICOLARE SCOMODISSIMO, del quale nessuno parla. Il "particolare" è - in sostanza - il "riconoscimento" di fatto dello STATO SICILIANO, indipendente e sovrano, risorto nel 1848. Soltanto in presenza dello Stato Siciliano, Garibaldi, infatti, con quel decreto pasticcione, avrebbe potuto spacciarsi per Dittatore, con le funzioni di Capo assoluto dell'antico e glorioso "Regnum Siciliae". Di questo Stato (peraltro, mai nominato in modo esplicito, per restare nell'equivoco) il Dittatore Nizzardo, in modo rozzo ed arrogante, pretendeva addirittura di esercitare le funzioni relative alla LEGATIA APOSTOLICA. Ed era ciò che - in buona sostanza - volevano gli Inglesi, ma solo in quel momento e con LIMITI FERREI. Dopo qalche mese, gli Inglesi stessi non lo ritennero più necessario.
Insomma: di chiaro c'è solo che, fra i tanti imbrogli e dopo la ignobile conquista anglo-piemontese-garibaldina, eseguita su mandato del Governo di Londra, la Sicilia diventò una colonia di sfruttamento interna del Regno Sabaudo. Uno "status", questo, che - mutatis mutandis - è rimasto oggi sostanzialmente in vigore.

Palermo, 23 Agosto 2008
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS

Si ringrazia per la cortese attenzione.
L'Addetto alla Comunicazione e alle P.R. (Giovanni Basile)

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