SARO PIZZINO, LUNGHI DOMICILIARI PER UN AFFITTO

Ai domiciliari dallo scorso luglio per avere affittato un appartamento ad una prostituta. Ma perchè hanno rigettato la richiesta di remissione del provvedimento restrittivo?

A Saro Pizzino, gioiosano e proprietario dell’hotel Capo Skino di Gioiosa Marea, 67 anni, lo scorsa metà di luglio sono stati imposti gli arresti domiciliari in quanto, secondo gli inquirenti, avrebbe tratto profitto dall’affitto di un appartamento a 100 euro al giorno (3000 euro al mese). E l’avrebbe affittato ad una’organizzazione che si occupava di sfruttamento della prostituzione. L’architetto Pizzino è da considerarsi un imprenditore ed un politico, per la sua militante attività politica nel PSI, del quale è anche stato segretario provinciale. L’altra ‘prerogativa’ dell’arch. Pizzino è la vicinanza (o amicizia) con l'on. Nanni Ricevuto, neo-Presidente della Provincia di Messina, che tutt'oggi non rientra tra i vizi capitali.
Nell’entourage del presidente Ricevuto si riscontrano pure identità e faccende come quella di Umberto Bonanno, ex presidente del consiglio comunale, finito agli arresti nell’ambito dell’inchiesta denominata “Oro Grigio” e protrattisi oltre il 'normale'. Sulle amicizie “discutibili” di Ricevuto è intervenuto l’onorevole Carmelo Briguglio di AN che attraverso la Gazzetta del Sud chiedeva al Presidente Ricevuto l’elenco dei suoi amici, le ragioni per cui li frequenta e se vuole loro un po' di bene (ma quanto...?).

Ponte sullo Stretto, espropri e appalti

Messina è da tempo nel mirino della magistratura per inchieste su tentativi di infiltrazione criminale, con le grinfie puntate sulle opere e sugli espropri del Ponte sullo Stretto: 7000 particelle catastali dei terreni coinvolti, più di 100-150 imprese sotto controllo, migliaia di aziende coinvolte. I legami, nell’intera faccenda, vanno dalla politica all’Università, dall’imprenditoria ai poteri forti, dalle mogli alle amanti, dagli amici ai compari. Espropri e soldi; soldi e appalti: “manovre speculative imponenti», come segnalano i poliziotti della Divisione anticrimine nell´ultimo rapporto «informativo» sugli affari in riva allo Stretto. I rapporti di Polizia sono 6 in tutto. In questo non mancano i nomi né i cognomi, anzi sono ordinatamente elencati: i signori dei lotti d´oro e i loro soci e compari. Ci sono imprenditori, figli di papà, docenti universitari, appaltatori facoltosi, famiglie borghesi, finanzieri, commercialisti, politici. Forse manca una suora laica e un profeta, iscritto all'ordine dei profeti.

Per un pelo? No, per un pilone

Società, carte intestate, acronimi e sigle aziendali con la bussola puntata sul lago di Ganzirri, dove sorgeranno i due giganteschi piloni del Ponte. Gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione sul foglio di mappa n. 46 riguardante «la parte oggetto di esproprio per consentire l´insediamento dei cantieri per la realizzazione dei pilastri di sostegno». Si sono messi in cerca dei proprietari legittimi ed hanno scoperto che proprio su quelle particelle si sta già costruendo. Esattamente nei punti dove dovrebbero sorgere enormi rampe di cemento e acciaio. Le aree sotto osservazione appartengono a società e famiglie: Rosa-Faranda, «Soler», «Due Torri srl». Uno dei tanti dossier in elaborazione parla di: «realizzazione del secondo complesso (…) collegato a operazioni speculative direttamente riconducibili al Ponte». E: «… elementi per ipotizzare tentativi di infiltrazione da parte di associazioni mafiose in alcune società, in riferimento alle procedure espropriative». Ma il discorso è davvero lungo e c’è chi lo sta ‘scrivendo’.

Citiamo a caso, dal dossier che nelle società in esame rilevano la «compresenza di soggetti con possibili legami di tipo mafioso con soggetti appartenenti all´ambiente universitario messinese o all´alta imprenditoria». Pierluigi Cuzzocrea, familiare dell’ ex rettore dell´Università di Messina Diego Cuzzocrea; la società lussemburghese Scoha S. A, la I.Co.Ge. srl,nella quale a quanto pare deterrebbe quote la moglie del docente universitario Angelo Falzea, mentre il figlio Paolo è delegato ad operare per conto della Scoha S. A. Poi un certo Irrera, presidente del consiglio di amministrazione della So.Ge.T.Im., nella quale avrebbe parte Vincenzo Cambria, il figlio di Francesco,socio storico dei cugini Nino e Ignazio Salvo (esattorie siciliane).


Le relazioni sulla vicenda Ponte sullo Stretto sono sei. In una di esse si dice: «…presso la stessa sede sociale della Due Torri c´è anche la Compagnia Alberghiera Turistica Cat spa, che ha in gran parte i medesimi rappresentanti dell´ormai cessata Soler con l´integrazione di altri soggetti». Qua viene fuori il nome (e la colpa?) dell’arch. Saro Pizzino “presidente del consiglio di amministrazione dal 1996.., attuale segretario provinciale del Nuovo Psi”. Naturalmente non manca il riferimento ai legami (sospetti) con Giovanni Cesare Ricevuto detto Nanni, presidente della Provincia di Messina col 70% dei voti. Elettori non sospettosi, si vede. Poichè essere presidente di un consiglio di amministrazione dovrebb essere un onere (pure un onore) più che una colpa, bisogna concludere che la messa ai domiciliari di Saro Pizzino col Ponte non c'entra niente. C'entra invece con l'incauto affitto.

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