S. Giorgio: oggi vado a sposarmi in bicicletta

Una lettera privata di Marcello Modica (che ho deciso di rendere pubblica) nel giorno del suo matrimonio 'multietnico'. Mi sposo in bicicletta e sai perchè...

… mi auguro di vederti alle ore 17 del 6 settembre al mio matrimonio, celebrato dal vice sindaco Salvatore Piraino (un Sagniggiotu). Se vuoi puoi venire prima a casa mia per un dolcetto ed una bibita fresca. …io prendo la mia Bici e vado con tanto di vestito e cravatta verso la delegazione comunale di San Giorgio. Perchè questo? Tu dovresti saperlo. Infatti la bici per me è stata ed è ancora un bellissimo mezzo con cui scoprire, fare tante belle cose. E poi il mio primo giro fatto in bici, nel 1987, iniziò dalla piazza di San Giorgio di Gioiosa Marea, per poi fare tutto il periplo della nostra bellissima Isola (950 km.). Poi fu la volta della partenza verso quel continente tanto vicino a noi che si trova ancora più a Sud: l'Africa. Dal mio paese arrivai in bici a Trapani e lì mi imbarcai verso Tunisi, per poi attraversare tutto il nord della Tunisia ed arrivare in Algeri. Ti ricordi? Io non posso dimenticarlo: era il 5 ottobre 1988 e in tutto il paese era scoppiata la guerra civile, detta poi guerra del Kous-Kous. Ora ti ricordi! Durante i tafferugli tra manifestanti, gendarmeria, militari sono stato derubato di tutto, portando in salvo me e la bici per scappare in Marocco. Qui rimasi ospite a casa di un medico di Magmmia dove, tra tanti thè alla menta, cibo buonissimo e tanta sana ospitalità, mi ripresi. Il viaggio continuò grazie a dei travel-cache nascosti nei calzini e poi, arrivato in Spagna, in un paesino della Murcia, vendetti ad un ragazzo cileno la mia bici in cambio di 10.000 pesetos , uno zaino ed un sacco a pelo che con l'autostop mi portarono dritto a Barcellona. Lì finiti i soldi e comprato un biglietto ferroviario per Roma, portai a termine il mio bello e movimentato viaggio. Quindi, sempre partendo con la bici dal mio paesino (S. Giorgio di Gioiosa Marea), andai in treno fino a Brindisi per fare il giro della Grecia. Ecco perchè vado a sposarmi in bici… Vado pedalando verso un nuovo cammino, pieno di fascino. E poi, come dice qualche amico: “Hai voluto sposarti? E adesso inizia pure a Pedalare”. Ciao, con affetto Modica

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Caro Marcello, vero amico mio, oggi al tuo matrimonio ci sarò e come… Perdona se mi permetto di pubblicare una tua ‘confidenza’ fraterna. Non è certo il desidero dello scoop e del clamore. Lo faccio perché ciò che scrivi è degno della tua elegante vita interiore, segnale di vita autentica e bussola per ognuno di noi che non conosce il sacrifico e l’amore per la brezza che si respira. La mattina seguente il famoso incidente notturno, a Roma, che aveva distrutto più auto, a partire da quella di Edoardo, sotto la mia (cioè tua) finestra, compresi che ero guarito. E tu eri stato il mio taumaturgo, il medico e la medicina. Tu, con la tua generosa umanità, con la pace che avevi fatto scendere dentro di me (non dimentico, caro Marcello, vero amico mio) e saprai dare a Marcia Maria (tua moglie), come lei la ricambierà a te. Auguri dal profondo del fondo del mio ipertrofico cuore. Come sai l’ipertrofia ingrandisce il cuore ma non trasforma un comunissimo cuore in un ‘cuore grande’, come il tuo. Ma oggi il mio cuore per te si fa grande, più che può. (Mimmo)

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