IL COMITATO FRANA VA A PALERMO PER L'ANAS E PENSA ALLA DEFISCALIZZAZIONE

Gioiosa Marea, 2 luglio 2009 – Si è tenuta ieri sera a Gioiosa Marea la seconda riunione organizzativa di quello che al momento può essere denominato ‘Comitato Frana Skino’, presenti i rappresentanti di 10 associazioni cittadine, con l’aggiunta del consigliere provinciale di Gioiosa Marea, Giovanni Princiotta Cariddi, ed altre figure professionali. Oggetto della riunione, ovviamente, la delicata situazione della SS 113 di Gioiosa Marea, ormai storicamente chiusa al traffico pedonale e veicolare nel tratto di Capo Skino, dove dal 2004 (e poi nel 2007 e seguenti) frane di diversa portata ed entità danno filo da torcere agli amministratori, ai tecnici dell’Anas ed ai cittadini di Gioiosa Marea e Comuni limitrofi, incastrati nel loro ‘guscio’ urbano. Ritornare sulla storia e sulle vicissitudini che ad oggi impediscono ai cittadini e agli automobilisti di percorrere la SS 113 tra Gioiosa Marea e Patti è come tornare al mito dell’Araba Fenice, oggi divenuto praticamente un epiteto, uccello mitologico capace di rinascere dalle sue stesse ceneri dopo la morte. Gli antichi egizi per primi lo chiamarono Bennu, poi divenne la Fenice nelle leggende greche: uccello sacro con l'aspetto di un'aquila reale. Esattamente come l’uccello che raffigura Gioiosa Marea nel logo, apposto sulle pratiche burocratiche, come sullo stendardo.

Speriamo bene. Fenice sia di buon augurio, Bennu no, perché ricorda troppo il nomignolo, diminutivo affibbiato dai suoi pari e dalla stampa ‘breviforme’ a Bernardo Provenzano. Per la precisione (e per la verità) detto Binnu u tratturi (Bernardo il trattore, per la violenza con cui falciava le vite dei suoi nemici). Niente da spartire con Gioiosa Marea e con le sue tradizioni e caratteristiche: cittadina mite, bellissima e… sfortunata. Tanto sfortunata da doversi barcamenare tra un comitato e l’altro per cercare di risollevarsi da una brutta faccenda. Brutta quanto la ‘panoramicissima’ strada alternativa che, ormai, da tempo è divenuta l’autostrada dei poveri, la via di fuga dei gioiosani che aspirano a 'scantesimarsi' dal loro paese e che sperano di vedere spuntare qualcuno da fuori, boccheggiante di caldo estivo e desideroso di una granita di limone o di una passeggiata sul lungomare del Belvedere (come un tempo si chiamava).

Ora Gioiosa dipende dall’Anas, dal Governo, dallo svincolo? Non si sa. E per saperlo, martedì pomeriggio una delegazione del ‘Comitato Frana’ andrà a Palermo, per parlare con l’ing. Di Bennardo, nuovo direttore regionale dell'Anas della Sicilia. Della delegazione faranno parte il dott. Giovanni Princiotta, consigliere Provinciale di Gioiosa Marea, un paio di rappresentanti delle associazioni, un tecnico e un avvocato. La delegazione avrà la missione di apprendere da Dibbennardo (*) quale è in atto la strategia dell’Anas per liberare Gioiosa Marea e i gioiosani e restituire loro la libertà, derivante pure dal pagamento del bollo automobilistico, a parte le altre tasse e le strisce blu.

Ma sembra che il Comitato non intenda occuparsi solo della frana. Tanto che domani stesso incontrerà una delegazione del consiglio comunale di Gioiosa Marea (maggioranza e minoranza) per discutere e concordare quanto deriva dall’isolamento di Gioiosa in fatto di mancate entrate e perdite aziendali (mancati incassi).
La defiscalizzazione di alcuni oneri sembra sia la proposta che il Comitato avanzerà al Consiglio comunale. Da domani pomeriggio, insomma, Gioiosa potrebbe avere un piccolo aiuto e i gioiosani potrebbero essere meno poveri.
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(*) - L'ingegnere Ugo Dibennardo e' il nuovo direttore regionale dell'Anas della Sicilia. E' stato nominato dal presidente dell'Anas Pietro Ciucci. La Direzione regionale Anas della Sicilia gestisce circa 3600 km di strade e circa 400 km di autostrade (la A19 Palermo-Catania, la A29 Palermo-Mazara del Vallo e la A29 Dir Alcamo-Trapani) e ha in corso importanti lavori tra cui la realizzazione della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, per un impegno di circa 594 milioni di euro, il completamento della Catania-Siracusa previsto entro il 2009, il cui investimento e' pari acirca 804 milioni di euro, e gli interventi di messa in sicurezza della Catania-Gela, per un importo di oltre 20 milioni di euro.
Ugo Dibennardo e' nato a Gravina di Catania il 20 gennaio 1968, e' sposato e ha tre figli. Laureato in ingegneria edile all'Universita' degli Studi di Catania, lavora in Anas dal 1998. Ha iniziato la sua carriera da libero professionista come progettista di grandi opere in Sicilia, poi e' stato consulente di importanti aziende del settore edilizio. A soli 30 anni e' diventato responsabile tecnico amministrativo per l'Anas dei cantieri infrastrutturali per i lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nel 2003 e' stato nominato dirigente tecnico del Compartimento del Veneto e l'anno seguente, all'eta' di 36 anni, e' stato nominato Capo Compartimento Anas del Nord-Est Italia (Veneto e Friuli Venezia Giulia), uno tra i piu' giovani della storia dell'Anas. Dibennardo subentra a Salvatore Oliveri, che ha diretto per circa sei anni la Direzione regionale della Sicilia e lascia l'Anas dopo circa 40 anni di carriera, dopo aver ricoperto numerosi e importanti incarichi tecnici e dirigenziali, con il plauso e il ringraziamento del Presidente dell'Anas Pietro Ciucci e di tutta la dirigenza aziendale.

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