Gioiosa: una piazza a chi ce l’ha più lungo

Misuriamo la nostra con la vostra
per vedere se la vostra
è più lunga della nostra.
E se la vostra è più lunga della nostra
ne taglieremo un pezzo della vostra
affinché la nostra sia più lunga della vostra.
9 novembre 2008 - S. Angelo di Brolo ha commemorato, in maniera solenne, l’illustre concittadino Giuseppe Starvaggi, nato a Sant'Angelo nel 1893, decorato in vita con la medaglia d’argento al valor militare, con tanto di commovente motivazione: "In un assalto fu il primo a slanciarsi nelle trincee nemiche, cooperando in seguito col suo energico contegno, a mettere fuori combattimento una mitragliatrice avversaria." Starvaggi è morto 13 ottobre 1916, nell'Ospedale da campo n. 129 di Gorizia, per le ferite riportate in battaglia. “Per questo soldato e per gli altri del nostro paese - ha detto il sindaco Basilio Caruso - l’Amministrazione intende promuovere adeguate iniziative commemorative”.

Il Comune di Piraino, il 16 gennaio 2008, ha avuto l’orgoglio di intitolare una via al concittadino Carmelo Natoli Scialli, carabiniere, medaglia d’argento al Valore Militare. L’intitolazione è avvenuta con una straordinaria e commossa cerimonia per l’intitolazione della via e del piazzale annesso allo Stadio Comunale. Ancora prima Piraino aveva avuto l’orgoglio di intitolare il Palacultura a “Don Puglisi”, il martire di madre pirainese trucidato a Palermo dalla mafia. Il sindaco Giancarlo Campisi lascia così nella storia della cittadina che rappresenta un segno onorevole e indelebile della sua ‘sindacatura’, un gesto per bene e simbolicamente diretto al cuore e alla memoria di giovani e adulti, che attraverso l’intitolazione rende imperitura la figura del concittadino e ancor più le sue gesta, il valore morale attraverso cui si alimenta e si accresce nell’immaginario di un popolo la forza dell’eroismo, della rettitudine, della generosità, del sacrificio.

Pur nella dimensione della perplessità, a Patti, la minoranza consiliare ha proposto di intitolare una via alla scrittrice Oriana Fallaci. “Negli ultimi anni, scrive il segretario della Margherita Scalia, varie volte sono state presentate dai cittadini richieste in tal senso tramite petizioni e lettere ai giornali locali”. Altra richiesta, a pochi giorni dalla morte del Papa Giovanni Paolo II, il segretario della Margherita Scalia aveva inviato una nota al sindaco suggerendo di intitolare allo scomparso Papa la piazza del Santuario di Tindari. Ma a Patti le proposte di intitolazione sono tante. Tra i nomi: Filippo Irato, Nino Falcone, Carmelo Sardo Infirri, Michelangelo Mancuso, Nicola Giardina, etc.

Capo d’Orlando, a parte l’intitolazione del lungomare al cantautore Luciano Ligabue, ha visto avanzare la proposta di intitolare una strada a Bettino Craxi, e sia di recente che in passato ha operato varie intitolazioni e reintitolazioni (PalaValenti, Itcg Merendino, Liceo Lucio Piccolo, piazza Bontempo, etc., etc, etc, etc, etc. Etcetera.

A Gioiosa Marea, la richiesta avanzata da centinaia di cittadini, attraverso una petizione a firma pubblica, di intitolare un angolo, un campetto, uno spiazzo al professore Filippo Fifì Carmeni, proposta sottoscritta dallo stesso attuale sindaco, oltrechè da centinaia di cittadini, si è trasformata in una questione grottesca, ai limiti dell’assurdo, della mortificazione, dell'offesa, del dilegio. Una questione di forza, un inutile gioco al massacro, dove la legge del più forte è il messaggio che promana, che si coglie, altro che eroismo, altro che moralità, altro che generosità. Chi ce l’ha più lungo, chi comanda: questo è il messaggio? Chi obbedisce e non si ribella? Chi serve? Questo non lo voglio credere e non lo penso, o mi impegno a non pensarlo, non sarebbe degno di una cittadina che si è sempre condotta nella libertà, nella civiltà, nello spirito democratico, nel solco della crescita e dell’innovazione, inventando il turismo quando era ancora una alchimia, dando i natali a persone per bene in ogni tempo, a gente con la 'G'. Oggi Gioiosa vive l’era della globalizzazione e del nuovo mondo con attese pari a quelle di qualunque altra cittadina e non può accettare, non può spiegarsi simili esiti, simili prospettive. La legge del più forte sarebbe un ritorno al medioevo, al far west, alla giungla e Gioiosa non ha staccato il ticket per questo viaggio involutivo. Di ciò si deve fare carico l’intera amministrazione, al di là delle beghe di famiglia, delle '22 famiglie' che avrebbero sottoscritto la richiesta di intitolazione al professor Carmeni. Seppure nelle prossime 3 settimane, per dispetto, per dimostrare che chi ce l'ha più lungo a Gioiosa comanda, si reintitolassero tutte le vie del paese solo ed esclusivamente ad illustri concittadini e a meno fortunati consimili, sarebbe un atto di protervia, una sprezzante prova di forza e di potere non tenere conto di una richiesta popolare di commemorare il professore Carmeni. E chi lo facesse lascerebbe nella storia del nostro paese le unghiate infette di un gesto grossolano e violento, degno di una statua. MM
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